Il rifiuto di me
18.12.2020
Ci sono persone che entrano nella nostra vita, o erano già lì
ad aspettarci, che riescono ad entrare chirurgicamente dentro di noi e sembrano
avere come unica missione quella di strapazzarci il cuore.
Sono le persone che ci danno la misura del nostro bisogno di
accettazione o più semplicemente di essere visti.
Non importa quanti sorrisi e quante buone intenzioni ti
spingano verso di loro, l'esito inesorabile è il rifiuto, certo, sicuro,
sistematico.
Lo senti quel dolore profondo?
Batte al ritmo del cuore e
sprigiona, un dolore...
Quanto è profondo?
Potremmo fermarci ad analizzare ciò che ci fa trovare e ritrovare ancora in quella situazione.
Potremmo parlare di tutto ciò che abbiamo messo in gioco per
trasformare quella situazione di conflitto in una situazione piacevole.
Ci siamo spesi nella speranza di rigenerarla....
Ed invece, ancora una volta, inesorabilmente, torni nel tuo
silenzio con questo soffio di dolore nel cuore.
C'è una speranza?
Certo che c'è!
Devi solo cambiare prospettiva.
Ne esco ora, dall'ennesimo incontro, con questo soffio di
dolore che dopo tanti anni è diventato più leggero perché sopratutto io sono
diventata più forte (o più libera).
Per qualche attimo, ancora una volta, tento di cercare
dentro di me il "perché" o il "come" avrei potuto agire per essere più amabile,
più accettabile...
e mentre mi concentravo su questo pensiero mi sono accorta che la realtà è
un'altra.
Non è questo rapporto ad essere malato, semplicemente quella
persona è, per me, una nuova occasione per conoscermi ancora più affondo.
Si, perché sono io ad aspettarmi che l'altro mi veda, che
comprenda il mio bene e lo accolga o addirittura che lo ricambi...
Una nuova occasione per accorgermi che, dopo tanta strada
verso un equilibrio interiore, c'è ancora qualcosa da capire.
Perché desidero essere accolta? Visto che io stessa non
riesco ad accogliere il suo modo di essere, che è, indipendentemente da me.
Perché desidero essere compresa? Se io non riesco a
comprendere la sua diversità, la sua diversità energetica, la sua diversità
animica e la sua diversità di ideali che di fatto ci fa vivere in mondi
paralleli, così vicini che a volte sembra di essere sullo stesso pianeta ma in
realtà viviamo in due dimensioni completamente diverse.
Quando mi spendo per essere accettata da un'altra persona e
magari mi spingo fino ad aspettarmi che ciò si realizzi, dimentico una cosa
fondamentale: sono io a mettermi in stallo, a non avere abbastanza amore di me
da amarmi come sono, di accettarmi anche se l'altra persona non mi vede.
Perché se mi amo abbastanza, dopo ogni incontro (con una persona così), sarò sulla
porta del mio cuore ad aspettare me stessa con un sorriso, indipendentemente da
quale accoglienza o quale rifiuto avrò ricevuto, da chi, per quanto vicino,
resta fuori di me.